Nicola Zingaretti vince anche a Cefalù. E in una misura addirittura superiore al dato nazionale. A Cefalù il nuovo segretario del Pd ha ottenuto 258 voti su 301 votanti (85,71 %). Martina e Giachetti hanno avuto 21 voti ciascuno. Il sostegno che a Zingaretti è andato a Cefalù supera, in percentuale, il risultato di Palermo dove ha ottenuto 5617 voti e il 74,6% mentre Martina ne ha avuto 1073 (14,2 %) e Giachetti 863 (11,4 %).
È un risultato, quello di Cefalù, che certifica non solo una ripresa dell’anima di sinistra ma anche una ritrovata unità. Operazione alla quale ha dato un contributo fondamentale la componente del sindaco Rosario Lapunzina che sin dall’inizio si è schierata con Zingaretti. Sulla stessa direzione di marcia si sono così ritrovate le due anime fondanti del Pd: quella di sinistra, che a livello regionale si richiama al deputato regionale Antonello Cracolici, e quella che fa capo al capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo. A Cefalù si è quindi sperimentata una rinnovata linea inclusiva del partito, la vera sfida di queste primarie. Segno che, per citare una vecchia battuta di Mark Twain , la notizia della morte del Pd era “molto esagerata”. Lo era in campo nazionale e lo era anche a Cefalù. Anche qui la ripresa si accompagna allo sforzo per recuperare quella parte dell’elettorato che, uscendo dal Pd, aveva portato tanta acqua al mulino dei Cinque stelle.
“Anche a Cefalù – commenta Daniele Tumminello, segretario del circolo Pd – le primarie sono state un’occasione in cui la vitalità del popolo del centro sinistra si è espressa con una partecipazione fatta di entusiasmo e numericamente significativa, caratterizzata da un’autentica e netta voglia di ritrovare una strada comune”.
Zingaretti stravince a Cefalù, prove del partito inclusivo
Fausto Nicastro












